Come placare la mente
Come placare la mente
La nostra mente è uno strumento incredibilmente potente, il punto è saperla usare a nostro vantaggio, senza lasciarci sopraffare da pensieri negativi, che innescano facilmente emozioni spiacevoli: ansia, rabbia, tristezza, ecc.
In questo articolo ti spiego come funziona la mente e come fermare i pensieri nocivi per evitare di perdere il tuo benessere.
La nostra mente produce pensieri senza sosta. Come una scimmia salta continuamente da un ramo all’altro, la mente passa da un pensiero all’altro, senza che noi, spesso, ce ne accorgiamo. Di fatto siamo immersi in un turbinio di pensieri che a volte ci sfinisce.
Ogni pensiero ha una sua forma, un suo peso e una sua forza specifica.
Ci sono pensieri leggeri, che vanno e vengono, senza lasciare traccia, altri (pochi di solito) che lasciano un’impronta gioiosa, e altri molto pesanti, insistenti, distruttivi.
I pensieri sono molto potenti, hanno incredibili effetti sia sul corpo che sulla psiche.
Il nostro modo di pensare crea la nostra realtà.
Pensieri di paura e ansia demoliscono la nostra tranquillità, aumentano il battito cardiaco, offuscano la vista e ci fanno perdere l’equilibrio mentale e fisico.
Pensieri positivi e di fiducia, illuminano il nostro viso, ci fanno sentire bene, in pace, sereni, forti.
Per questo è molto importante:
- essere consapevoli dei pensieri che ci passano per la testa
- imparare a coltivare i pensieri con effetti benefici
- eliminare i pensieri nocivi.
Ciò implica il riuscire a governare la mente, affinché sia un nostro alleato e non un nemico.
Come governare la mente?
Governare la nostra mente non è semplice, ma se ci si allena (come in palestra) possiamo gradualmente prenderne il controllo, usarla per stare bene, realizzare i nostri progetti ed evitare che ci porti verso pensieri inutili e dannosi.
Prima di tutto bisogna allenare la nostra consapevolezza, quindi stare attenti quando nascono i pensieri e cogliere immediatamente la loro valenza: è un pensiero utile? è un pensiero che mi fa bene? Voglio coltivare questo pensiero?
Quando ci rendiamo conto di cosa pensiamo, allora possiamo scegliere se tenere il pensiero o lasciarlo andare.
Se il pensiero è inutile o negativo, bisogna bloccarlo e sostituirlo con uno utile o positivo. Con i pensieri ossessivi, che ritornano insistentemente nella nostra testa, bisogna imparare a interromperli sul nascere, spostando subito l’attenzione altrove. Si continua così finchè li annientiamo completamente. E’ veramente una questione di allenamento. Ci vuole attenzione, costanza, fiducia e pazienza.
Se non ci riusciamo, una tecnica molto efficace e utile è la meditazione japa, vediamo insieme cos'è e come praticarla.
Cosa è la meditazione japa?
La meditazione japa consiste nella ripetizione di un mantra, ovvero di una "formula energetica" molto potente.
L’etimologia della parola “mantra” già spiega il suo significato: il prefisso “man” sta per “manas” che in sanscrito significa “mente”, e “tra” per “strumento o liberazione”, quindi un mantra è uno strumento di liberazione della mente dai pensieri.
L’ideale sarebbe praticare la meditazione japa ogni giorno in un luogo tranquillo, seduti, concentrati, ma in realtà possiamo recitare un mantra mentalmente in ogni momento della giornata, in particolare se sopraggiunge un pensiero negativo, che ci fa soffrire o intristire.
In questo modo sostituiamo le vibrazioni negative del pensiero, con quelle positive del mantra. Così impediamo alla mente di colorare di nero la nostra vita, producendo pensieri negativi, e riempiamo tutto il nostro essere coi colori luminosi dell’arcobaleno.
Il grande Maestro Swami Sivananda nel suo libro "Japa Yoga" scrive:
“Il Mantra Yoga è una Scienza esatta. La pratica del Japa Yoga può dare pace eterna, immortalità e portare al Samadhi (beatitudine). Non c’è yoga superiore al Japa Yoga”.
Storicamente è probabile che lo Yoga sia iniziato proprio con il Mantra Yoga, come sua forma originaria. Infatti i testi più antichi dello yoga, i Rig Veda, sono essenzialmente un insieme di insegnamenti relativi al Mantra Yoga.
Come praticare la meditazione Japa
Siediti comodo con la schiena eretta, ma non rigida. Chiudi gli occhi e fai qualche profondo respiro per liberare le tensioni ed entrare in uno stato di pace. Poi recita il mantra OM per una decina di minuti tutti i giorni. Questa semplice pratica iniziale è già molto utile e ti porterà un grande benessere se fatta con costanza.
Ovviamente non esiste solo il mantra OM, ci sono migliaia di mantra tra cui possiamo scegliere, a seconda del nostro scopo, della nostra inclinazione, del nostro temperamento e momento specifico della giornata.
Affinchè la meditazione con i mantra sia efficace sono importanti:
- la concentrazione
- la passione
- la fiducia
- l’intenzione
- l’attivazione del mantra
- la posizione del corpo
- il momento e il luogo della pratica.
Tuttavia, persino una ripetizione meccanica di un mantra ha notevoli effetti purificatori sul cuore e sulla mente.
Esistono quattro modi principali di praticare un mantra:
- Vaikhari quando lo recitiamo a voce alta. Questo permette più facilmente di concentrarsi e non farsi distrarre dai suoni esterni, perché la nostra voce spesso copre gli altri rumori.
- Upanshu quando lo recitiamo a voce bassissima, sussurrandolo. Questa modalità “intermedia” è utile quando recitiamo in un luogo dove non vogliamo farci sentire e come pratica di passaggio per poi fare i mantra mentalmente. Infatti un modo semplice per arrivare al mantra silenzioso è iniziare a voce alta, poi man mano diminuire il tono di voce fino a farlo solo mentalmente. In questo modo la corteccia cerebrale continuerà a ripetere il mantra per un certo lasso di tempo anche quando noi abbiano terminato la recitazione vera e propria.
- Manasika quando lo recitiamo mentalmente, senza vocalizzarlo. Questa è la modalità più sottile e potente, ma anche più difficile, perché prevede una grande capacità di controllare la propria mente, svuotarla dai pensieri, per dedicarsi solo al mantra. Quindi per chi inizia per la prima volta a praticare i mantra, è consigliata Vaikhari (la ripetizione ad alta voce) per un certo lasso di tempo.
- Likhita quando scriviamo il mantra ripetutamente su un quaderno per essere fissato nel nostro inconscio. Questa scrittura ripetitiva può essere effettuata in qualsiasi forma di scrittura, usando qualsiasi lingua, ma deve essere fatta in modo costante per un periodo di tempo prestabilito (almeno mezz’ora al giorno). Bisogna scrivere in modo chiaro e contemporaneamente ripetere mentalmente il mantra. Questo tipo di japa può essere anche impiegato in alternanza con altre forme di japa.
Swami Sivananda suggerisce di cambiare modalità di ripetizione, perché la nostra mente ama le novità, non gradisce le cose monotone.
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Articolo scritto dalla dott.ssa Federica Gorni pubblicato sulla rivista "Vivere lo Yoga"