Swara Yoga: la scienza tantrica del Brain Breathing - Mantra Yoga Centre Bologna
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Swara Yoga: la scienza tantrica del Brain Breathing

Swara Yoga: la scienza tantrica del Brain Breathing

Scopri cosa è lo Swara yoga, a cosa serve e che effetti ha

Lo Swara Yoga è tanto importante quanto sconosciuto. Fa parte dell’antica tradizione tantrica e tratta dei ritmi pranici del corpo, spiegando come il flusso dell’energia vitale (prana) può essere controllato attraverso la modificazione del respiro. Lo scopo dello Swara Yoga è quindi innanzitutto di accrescere la nostra consapevolezza relativa al processo respiratorio e ai movimenti pranici connessi alla respirazione, sentendone gli effetti fisiologici ed energetici, per poi riuscire a comprendere la nostra struttura energetica e sapere come mantenerla in equilibrio. Questo ci porta gradualmente ad acquisire sempre più padronanza della nostra energia interiore e delle nostre attività mentali. Il fine ultimo però è di realizzare la nostra vera Essenza, immortale e senza separazione dal Sé Cosmico.

L’utilità dello Swara Yoga è su vari livelli: fisico (dormire meglio, digerire bene, lavorare senza affaticarsi, ecc.), emotivo (senso di pace e calma), mentale (pensieri positivi), energetico (più vitalità), ma soprattutto a livello spirituale (arrivare al “Tutto è Uno”).

La parola swara etimologicamente significa “il suono del proprio respiro”, quindi del fluire dell’aria dentro e fuori di noi. Questo flusso comporta un movimento di energia, anche se noi spesso non ce ne accorgiamo. L’inspiro ci permette di assorbire il prana, l’espiro ci libera da impurità. Infatti il respiro non è semplicemente un’azione meccanica e automatica, ma comporta numerosi effetti sul sistema nervoso e di conseguenza sul nostro corpo e la nostra mente. Se il nostro respiro è irregolare, troppo veloce, breve, pesante, non uniforme, ne risentiremo negativamente a livello fisiologico, psicologico ed energetico.

Lo Swara Yoga ci insegna a scoprire il nostro respiro ed essere coscienti ad esempio che vi è un’alternanza naturale nella predominanza di una narice: ovvero noi respiriamo di più attraverso una narice per un certo lasso di tempo, per poi cambiare spontaneamente e respirare con l’altra narice. Se vi sono irregolarità in questo processo respiratorio alternato, significa che c’è qualche disturbo o blocco e che i bioritmi del corpo non sono rispettati.

Come funziona esattamente?

Ogni ora o ora e mezza respiriamo di più con la narice destra, collegata al canale energetico Pingala Nadi e poi passiamo, spesso senza accorgercene, a respirare maggiormente dalla narice sinistra, collegata ad un altro importante canale energetico: Ida Nadi.

Quando respiriamo dalla narice destra prevale dentro di noi un tipo di energia solare/maschile/riscaldante, si attiva l’emisfero cerebrale sinistro e certe azioni sono facilitate (attività fisica, mangiare, digerire, fare calcoli, usare la logica, viaggiare, ecc.).

Quando respiriamo dalla narice sinistra prevale invece un’energia lunare/femminile/rinfrescante, si attiva l’emisfero cerebrale destro e altri tipi di azioni sono agevolate (essere creativi, bere acqua, avere intuizioni e nuove idee, risolvere conflitti, ascoltare musica o cantare, ecc.).

L’alternanza del predominio di un emisfero e poi dell’altro per un certo lasso temporale e il collegamento tra le narici, il respiro e il cervello è stato percepito migliaia di anni fa da grandi saggi (Rishi) e oggi anche gli neuroscienziati lo confermano.

Ci sono inoltre brevi momenti in cui respiriamo da entrambe le narici in modo equanime e questo indica che prevale il flusso pranico nel canale energetico principale (Sushumna Nadi) che si trova in corrispondenza del midollo spinale. In questo caso azioni spirituali come meditare e pregare sono l’ideale.

Conoscere la ciclicità dei tre “Swara” o flussi pranici e la loro diretta connessione col cervello e il sistema nervoso, aiuta a comprendere molte cose: ad esempio perché quando meditiamo a volte non riusciamo a stare fermi (probabilmente stiamo respirando di più dalla narice destra, quindi la nostra tendenza è al movimento) oppure abbiamo molti pensieri (facilmente sta predominando il respiro dalla narice sinistra). Lo stesso vale per la digestione e tante altre attività che a volte ci vengono benissimo, senza alcuno sforzo, e altre volte invece ci costano una gran fatica e non vengono neppure bene.

Se impariamo a riconoscere e rispettare i nostri flussi pranici, possiamo accrescere ed utilizzare al meglio la nostra energia per vivere una vita più felice, con meno fatica e più successi su vari piani.

Se al contrario non siamo consapevoli del nostro respiro e non riusciamo a bilanciarlo, renderlo costante, equilibrato, sottile, uniforme, allora sarà tutto più difficile e faticoso.

Seguendo le pratiche dello Swara Yoga invece diveniamo sempre più consapevoli di questi processi, fino ad arrivare a controllare l’equilibrio, la durata e l’intensità della respirazione e imparare quali azioni eseguire a seconda dello swara (flusso pranico) prevalente.

Una delle pratiche iniziali dello Swara Yoga è quella di ascoltare e studiare l’alternanza di flusso tra le due narici. Questo allo scopo di imparare a riconoscere lo swara prevalente e capire i suoi collegamenti con le stagioni, il clima, i cicli della luna e del sole e la nostra capacità di svolgere determinati compiti. Poi bisognerebbe apprendere come ridurre la lunghezza dell’espiro (per non perdere prana), come respirare in modo ritmico, uniforme, coerente e avere un respiro sottile. Per equilibrare i due swara principali è fondamentale praticare Nadi Shodana (pranayama a respiro alternato) applicando correttamente i kumbhaka (ritenzione volontaria del respiro) al fine di generare maggiore vitalità in tutto il nostro sistema energetico.

Articolo scritto da Federica Gorni e pubblicato sulla rivista "Yoga quotidiano" N.5, 2019

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